A
> Robert Adams> Ansel Adams
> Morten Andenaes
> Wissam Andraos
> Claudia Andujar
> Philip Kwame Apagya
> Nobuyoshi Araki
> Diane Arbus
> Johann Arens
> Marika Asatiani
> Fikret Atay
> Richard Avedon
B
> Maja Bajević> Yto Barrada
> Yael Bartana
> Taysir Batniji
> Samanta Batra Mehta
> Luz María Bedoya
> Jodi Bieber
> Jonny Briggs
> Fatma Bucak
> Wynn Bullock
> Adriana Bustos
R
> Karolina Raczyńska> Sara Ramo
> Ishmael Randall Weeks
> Rosângela Rennó
> Mauro Restiffe
> Olivier Richon
S
> Fariba Salma Alam> Tom Sandberg
> Hrair Sarkissian
> Ene-Liis Semper
> Wael Shawky
> Ketaki Sheth
> Sudarshan Shetty
> Ahlam Shibli
> Stephen Shore
> Dayanita Singh
> Raghubir Singh
> Aaron Siskind
> Trine Søndergaard
> Mladen Stilinović
> Mikhael Subotzky
> Hiroshi Sugimoto
> Vivan Sundaram
> Risaku Suzuki
> Sebastián Szyd
Tra i più attivi e impegnati registi indiani, Amar Kanwar ha realizzato negli anni oltre quaranta film che indagano in uno stile unico, tra documentario, poesia visiva e racconto di viaggio, diversi aspetti della società indiana contemporanea. In prima linea nel movimento che nel 2004 ha visto i registi di documentario opporsi alla censura imposta dal governo del Baharatya Janata Party, Kanwar ha sempre dedicato il suo lavoro alla difesa dei diritti sociali e all’idea di resistenza contro le forze oppressive del potere, toccando temi quali il conflitto legato ai confini o alla religione, la violenza sociale o sessuale, lo sfruttamento economico dell’ambiente e l’oppressione. Kanwar privilegia un approccio soggettivo che, come osserva Geeta Kapur, “sposta le istanze sociali su piani di pensiero e di sentire più filosofici, estetici, affettivi”. Tra gli esempi in tal senso più significativi è il
film A love story (2010) entrato a far parete della collezione. Diviso in quattro atti di poco più di un minuto ciascuno, il film è una storia d’amore in miniatura ambientata nelle periferie di una metropoli indiana, un luogo dove la vita, più precaria che altrove, è segnata da migrazioni e separazioni. Commissionato dalla Lux e dall’Indipendent Cinema Office del Regno Unito A love story era destinato a circolare per le sale britanniche per promuovere l’arte cinematografica. E se la scelta del soggetto è un chiaro omaggio al cinema mainstream il suo svolgersi riconduce alla dolorosa instabilità del reale. Sullo sfondo di immagini dalla forte intensità poetica, la frase “The suddenness of your departure is still hard to belive” (è ancora difficile credere alla tua partenza improvvisa) ricorre come un mantra doloroso e commovente.
10 years old
2007-2017: il racconto del mondo nelle opere delle collezioni fotografiche della Fondazione Cassa di risparmio di Modena
11 marzo - 30 aprile 2017Vai alla mostra >
Decimo Parallelo Nord
Fotografia contemporanea da India e Sudamerica
19 febbraio | 29 aprile 2012Vai alla mostra >