A
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> Morten Andenaes
> Wissam Andraos
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> Diane Arbus
> Johann Arens
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B
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R
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S
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> Sebastián Szyd
Fariba Salma Alam è nata nel Massachusetts da una famiglia originaria del Bangladesh. Durante il percorso formativo ha potuto studiare in modo approfondito l’arte e l’architettura islamiche, riprendendone gli stilemi quali principali riferimenti estetici della sua ricerca per indagare i temi del
dislocamento, del viaggio e della perdita.
Tra le prime installazioni basate su fotografie rinvenute nell’archivio del padre, **Send me a telegram** (2009) fa parte degli *Ahwal*, un ciclo di opere che esplorano le tensioni tra passato e presente e in particolare tra il senso di appartenenza spirituale a un luogo e le limitazioni che impediscono di
raggiungerlo. L’installazione è composta da una griglia di sedici piastrelle in ceramica, sulla cui superficie è stampata la stessa immagine. La ripetizione, elemento tipico dell’arte islamica, è una pratica ricorrente nel lavoro dell’artista: le permette di creare pattern in cui il singolo dettaglio è utilizzato come unità costruttiva da ricombinare in nuove e più ampie visioni d’insieme.
Immagine base di *Send me a telegram* è un fotomontaggio, il cui sfondo raffigura l’interno della Moschea di Isfahan. Contro le decorazioni della moschea si stagliano sagome di uccelli, ricorrenti nel suo lavoro come simboli di viaggio e migrazione. Nella parte inferiore la scena è composta dal movimento congelato di alcune figure ritagliate da immagini di varie provenienze. L’intera immagine sembra un omaggio alla fotografia in sé. Il medium, citato apertamente attraverso la presenza di varie macchine fotografiche, sembra costituire l’unico possibile ponte tra epoche e luoghi tanto lontani. Unica alternativa possibile è provare a mandare un telegramma, come ironicamente suggerito dal titolo.
Decimo Parallelo Nord
Fotografia contemporanea da India e Sudamerica
19 febbraio | 29 aprile 2012Vai alla mostra >