A
> Robert Adams> Ansel Adams
> Morten Andenaes
> Wissam Andraos
> Claudia Andujar
> Philip Kwame Apagya
> Nobuyoshi Araki
> Diane Arbus
> Johann Arens
> Marika Asatiani
> Fikret Atay
> Richard Avedon
B
> Maja Bajević> Yto Barrada
> Yael Bartana
> Taysir Batniji
> Samanta Batra Mehta
> Luz María Bedoya
> Jodi Bieber
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> Fatma Bucak
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> Adriana Bustos
R
> Karolina Raczyńska> Sara Ramo
> Ishmael Randall Weeks
> Rosângela Rennó
> Mauro Restiffe
> Olivier Richon
S
> Fariba Salma Alam> Tom Sandberg
> Hrair Sarkissian
> Ene-Liis Semper
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> Raghubir Singh
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> Trine Søndergaard
> Mladen Stilinović
> Mikhael Subotzky
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> Vivan Sundaram
> Risaku Suzuki
> Sebastián Szyd
Milica Tomić è nata a Belgrado nel 1960, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è apertamente politica, volta da un lato a sottolineare l’importanza della memoria storica, dall’altro ad aprire una riflessione su temi che toccano l’attualità – dall’identità nazionale alla violenza e alla responsabilità civile, dal diritto all’autodeterminazione alla costruzione mediatica della realtà. Nel noto video *I am Milica Tomić* (1988-89) esplora il legame tra identità individuale e collettiva: ruotando su un piedistallo, l’artista dichiara in 64 lingue diverse il proprio nome e l’appartenenza ad altrettante etnie. Il suo viso è sereno e impassibile ma lentamente il suo corpo è lacerato da frustate invisibili che la riempiono progressivamente di ferite. L’artista ha partecipato a due edizioni della Biennale di Venezia e ha presentato i suoi lavori in occasione di numerose mostre, alla Kunsthalle di Vienna, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Brooklyn Museum of Art.
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