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Roy DeCarava è uno dei più importanti interpreti della New York afroamericana degli anni cinquanta. Nato ad Harlem, ha fotografato per più di sessant’anni la quotidianità e la vita notturna della sua città, immortalando sia persone comuni sia personaggi straordinari del mondo del jazz, come John Coltrane e Louis Armstrong. Nel 1946 acquista una macchina fotografica per documentare i suoi lavori di pittura e disegno, ed è proprio quella macchina fotografica che diventa il mezzo d’espressione grazie al quale nel 1952 DeCarava diventa il primo fotografo nero a vincere una Guggenheim Fellowship.
In The Sweet Flypaper Of Life, un corpo di opere pubblicato nel 1955, e nei suoi lavori successivi, DeCarava rifugge da intenti sociologici o politici per cogliere la vita delle comunità newyorchesi attraverso immagini intime e cariche d’affetto, senza mai indulgere in sentimentalismi. L’oscurità che contraddistingue molte delle sue fotografie in bianco e nero, realizzate sempre in condizioni di luce ambientale, è in realtà composta da un’ampia varietà di grigi (particolarmente ricca nella parte bassa della scala tonale) divenuta un tratto distintivo del suo lavoro. L’approccio alla stampa sviluppato dall’artista è basato su un uso raffinato delle sfumature, in opposizione alla stampe fortemente contrastate di molta fotografia dell’epoca. Lavorando con estrema accuratezza su questi diversi piani DeCarava lascia emergere dalle immagini un senso di umana dignità, insieme agli aspetti dolceamari della vita.
La fotografia Dancers – inclusa in The Sound I Saw, un volume divenuto una pietra miliare nella fotografia americana – ritrae la tensione e l’energia sospese di due uomini mentre ballano musica jazz alla vecchia maniera del vaudeville.
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